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Perché urologia ricostruttiva?

Grazie ai notevoli progressi che la medicina ha fatto negli ultimi 100 anni la società del ventunesimo secolo è longeva. La chirurgia oncologica ha avuto un ruolo essenziale nell’ottenimento di questo risultato. Grazie a migliori sistemi di diagnostica e alle buone conoscenze nell’anatomia chirurgica, il chirurgo ora riesce a togliere il tumore definitivamente e guarire il paziente dalla malattia che insidia la sua vita. Tutto ciò grazie anche ad un approccio e trattamento del paziente multidisciplinare, che prevede la collaborazione di diversi specialisti.

Così, ogni anno, innumerevoli pazienti sono trattati e aiutati a risolvere il loro problema.

Purtroppo per molti di loro superato lo shock della morte, si affaccia la consapevolezza di dover vivere come persona malata e quindi convivere con tutte le conseguenze che la patologia reca con se.

La menomazione fisica derivante è spesso sottovalutata e sottostimata (anche nelle pubblicazioni scientifiche); ad esempio, il tumore alla prostata con incontinenza e-o disfunzione erettile compromette drammaticamente la qualità di vita. Moltissimi pazienti confidandosi, raccontano di affrontare le conseguenze e complicanze del trattamento subito in modo più doloroso rispetto al trattamento della patologia stessa. Spesso ho anche sentito dire la frase “l’avessi saputo prima, mi sarei tenuto il tumore”.

Cosi, la vita ritrovata è vissuta da molti come una tragedia. 

Nel mio ambito è soprattutto l’incontinenza ad insidiare i pazienti, determinando per molti l’origine di un ritiro progressivo da tante attività della vita lavorativa e sociale nonché da quella strettamente familiare.

Ripristinare a questi pazienti una condizione di vita eccellente è uno degli aspetti più gratificanti nel mio lavoro di urologo ricostruttivo.

L’intervento risolutivo per l’incontinenza urinaria dopo chirurgia della prostata da me ideato (Sling Transotturatorio Advance) rappresenta un vero cambio di paradigma nel trattamento della complicanza più rappresentata nell’intervento oncologico più frequente nel maschio.

Non è stato facile persuadere i colleghi che nonostante all’esame urodinamico si misurasse uno sfintere incapace di contrarsi, modificando la sua posizione e riducendo il prolasso mediante l’elevazione del corpo perineale, questo sarebbe ritornato a lavorare normalmente.

Oramai questa idea si è diffusa e l’industria si è cimentata nella produzione di vari tipi di sling, ma il problema che tuttora si deve affrontare è che il chirurgo deve essere in grado di capire e risolvere il problema riparando il danno con il presidio a disposizione più adatto. Molti casi di danno maggiore o per chirurgie devastanti, radioterapie oppure previ interventi antincontinenza di vario tipo falliti oppure la concomitanza di stenosi complicano spesso le cose. Comunque a ogni problema si può porre rimedio, anche se a volte si rendano necessari più interventi, come la rianastomotizzazione in casi di stenoincontinenza plurirecidiva, fino ad arrivare allo stoma continente cateterizzabile ombelicale con eventuale ileocistoplastica, che comunque rende il paziente indipendente da pannolini e asciutto, mantenendo il fisico esteriormente integro e consentendo di partecipare a tutte le manifestazioni sociali come sauna, spiaggia ecc.

Risolto il problema incontinenza ecco che si dovrà risolvere il problema dell’erezione, che ha tra i suoi trattamenti diverse possibili soluzioni… volere è potere!

Altro campo di lavoro per un urologo ricostruttivo è il danno dopo interventi endoscopici a uretra o uretere. Essendoci spesso una differenza di diametro tra uretra ed endoscopio, si assiste assai di frequente a danni localizzati nel tratto in cui l’endoscopio transita. In Italia, purtroppo, sempre meno sono i bravi chirurghi dell’uretra, probabilmente meno che le dita di una mano.

Conoscendo poi le modalità riparative per i danni iatrogeni, si trovano tanti spunti applicabili per la prevenzione durante l’intervento stesso di prostatectomia.

Vari miei progetti sono in fase di sviluppo come un nuovo sistema di resezione della prostata per l’ipertrofia, un trattamento per l’impotenza, un progetto per prevenire intraoperatoriamente l’incontinenza e facilitare la protezione della potenza.

Roma 20 febbraio 2017 Christian Gozzi


  • intervista radiofonica al prof. Christian Gozzi, a cura di Gianluca la Penna

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  • TG1 Medicina – Incontinenza urinaria maschile – Prof. Christian Gozzi

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